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Oggi non è più possibile considerare la sostenibilità come una semplice parola, anzi, è arrivato il momento di trattarla come un concetto ampio che rappresenta un mondo intero, un alfabeto ricco di significati e implicazioni profonde. Ed è proprio a partire da questo punto di vista che anche la comunicazione si deve muovere, per riuscire a rappresentare le scelte sostenibili dell’azienda con un approccio di ampio respiro, più in linea con le esigenze e la sensibilità del mercato odierno. Una sostenibilità autentica, costruita pezzo dopo pezzo come un mosaico, che non può essere pienamente compreso se ne osserviamo solo una piccola parte e non può essere composto se si pensa di dire tanto per dire… Perché le parole sono fondamentali premesse dei fatti.
Spesso, quando si parla di sostenibilità aziendale si tende a concentrarsi su singoli aspetti anziché considerare il panorama ampio che questo concetto rappresenta, dalla tutela dell’ambiente e dei suoi preziosi ecosistemi, alla responsabilità sociale ed economica. Un errore che non possiamo più permetterci di fare in comunicazione, perché a prescindere dai target e dalle diverse fasce di mercato, oggi le persone sono sempre più attente a tutti gli argomenti che ruotano intorno alla sostenibilità, e propense a scegliere brand che affrontano la questione con tutta la serietà che merita.
Non sempre però le aziende sono consapevoli di quanto impatto possono avere a livello di comunicazione alcune delle loro scelte e iniziative che possiamo senza dubbio definire sostenibili, soprattutto quando si parla di responsabilità sociale ed economica verso i dipendenti e il territorio. La sostenibilità deve essere raccontata come un viaggio, seppur spesso in divenire, che coinvolge l’intera struttura organizzativa nei suoi diversi ambiti: dalle strategie di produzione alla cultura aziendale, dalla sostenibilità ambientale fino alla trasparenza nei processi decisionali. Uno storytelling efficace che nelle sue diverse forme deve trovare spazio in tutti i punti di comunicazione più strategici per il brand, come il sito web, il company profile, il bilancio di sostenibilità e i social.
Cominciamo insieme questo viaggio esplorando in profondità i concetti chiave che costituiscono l’alfabeto della sostenibilità perché, lo abbiamo già detto, le parole sono importanti quando raccontano una storia vera. Un piccolo glossario che definisce i termini rilevanti e fondamentali dai quali partire.
A – Approvvigionamento Etico: la pratica che prevede la selezione e l’acquisto esclusivo di materie prime prodotte da fornitori che rispettano criteri di responsabilità sociale e ambientale. In questo modo le aziende possono promuovere, già a partire dall’approvvigionamento, condizioni di lavoro dignitose e rispettose dei diritti umani, e pratiche di estrazione che minimizzando l’impatto ambientale.
B – Bilancio di sostenibilità: un documento redatto su base volontaria ogni anno dalle aziende, che esamina gli impatti economici, sociali e ambientali, sia positivi che negativi, generati dalla loro attività. Si tratta di un report dinamico, che non solo fornisce un quadro trasparente e dettagliato delle attività dell’azienda, ma dimostra anche l’impegno verso la responsabilità sociale.
C – Certificazioni: rappresentano in modo concreto l’impegno dell’azienda verso l’ambiente, la società e l’economia. Simboleggiano un impegno tangibile, che deve essere presentato su tutti i punti più strategici della comunicazione aziendale in quanto garanzia del dichiarato, essendo ogni certificazione sostenuta da enti terzi e non autoreferenziali.
E – Economia Circolare: un’alternativa al modello economico lineare, che mira a ridurre al minimo lo spreco e a massimizzare l’uso delle risorse, favorendo il riutilizzo, il riciclo e la rigenerazione dei materiali. Le aziende che hanno accolto questo approccio hanno ridefinito il modo con il quale progettano i loro prodotti, concentrandosi su concetti come la lunga durata, uniformità, flessibilità e impiego di materiali eco-friendly.
G – Greenwashing: pratica di marketing del tutto da evitare, con la quale un’azienda si presenta sostenibile senza aver effettivamente adottato pratiche ecologiche. Oggi le persone sono sempre più sensibili e consapevoli, e giudicano in modo negativo ogni tentativo di presentare qualcosa che non ha un reale impatto positivo sull’ambiente e sulla società. Inutile dire che il mercato se ne acorge… Eccome…
L – Lavoro Etico: pratiche occupazionali che garantiscono condizioni di lavoro sicure e dignitose, nel pieno rispetto dei diritti umani e del benessere dei lavoratori. È un impegno continuo che le aziende prendono con i propri dipendenti per promuovere il miglioramento delle condizioni di lavoro e la creazione di un ambiente inclusivo e sostenibile.
M – Materiali Riciclati: l’impiego di materiali riciclati per la produzione di beni e servizi riduce la dipendenza dalle risorse naturali, contribuendo a diminuire l’impatto ambientale e promuovendo l’economia circolare.
P – Partnership Sostenibili: accordi strategici tra aziende profit e no-profit basati su principi di sostenibilità, con l’obiettivo di collaborare per raggiungere obiettivi comuni di responsabilità sociale, ambientale ed economica. È un punto di partenza importante per le aziende che vogliono avvicinarsi ad approcci più sostenibili, perché permette di identificare con grande chiarezza le cause alle quali si vuole aderire.
R – Responsabilità sociale: un impegno aziendale che mira a bilanciare la creazione di valore economico per l’azienda con la promozione del benessere sociale e la conservazione dell’ambiente. Le imprese che abbracciano la responsabilità sociale possono comunicare in modo trasparente le proprie azioni e risultati, per evidenziare ai consumatori il loro impegno verso obiettivi di sviluppo sostenibile.
S – Sviluppo Sostenibile: un approccio produttivo che punta a soddisfare le esigenze attuali senza compromettere la possibilità delle generazioni future di far fronte alle proprie. Un’azienda che applica lo sviluppo sostenibile integra tra loro aspetti economici, sociali e ambientali, cercando di bilanciare al meglio la propria crescita economica con la conservazione delle risorse naturali e del benessere sociale.
T – Trasparenza: un principio chiave della sostenibilità aziendale contemporanea, che prevede la divulgazione aperta, chiara e completa da parte dell’azienda di tutte le informazioni riguardanti le pratiche, le politiche e le performance. La trasparenza è fondamentale per costruire un rapporto di fiducia tra l’azienda, i dipendenti, gli stakeholder e il pubblico più in generale, e creare un sistema condiviso e aperto.
U – Upcycling: un processo creativo che trasforma materiali dismessi, rifiuti o oggetti considerati “scarti” in nuovi prodotti di maggior valore. A differenza del riciclo tradizionale, che trasforma materiali in qualcosa di simile, l’upcycling aggiunge valore al materiale stesso, riducendo lo spreco e contribuendo a un approccio più sostenibile e creativo.
Z – Zero Waste (Rifiuti Zero): collegato al concetto di sviluppo sostenibile, l’approccio Zero Waste mira a ripensare i processi produttivi e di consumo per eliminare gli sprechi e adottare pratiche sostenibili nel ciclo di vita dei materiali.