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Quando parliamo di influencer non intendiamo mai la stessa cosa. Negli ultimi anni queste figure si sono evolute in una molteplicità di dimensioni, ciascuna con il proprio impatto e le proprie peculiarità nell’ambito delle strategie di marketing. Un panorama complesso e articolato, segmentato dagli esperti in diverse categorie – macro, micro, nano e celebrità – che in modo assolutamente unico possono modellare l’interazione del pubblico con il brand e influenzare le decisioni di acquisto nel contesto digitale contemporaneo.
Partiamo dalla divisione tra macro e micro influencer, che già da sola offre una visione interessante delle dinamiche dell’influencer marketing. La differenza più ovvia tra queste due tipologie di content creator è il numero di follower, ma nel mondo dei social contemporaneo sarebbe assolutamente riduttivo distinguerle solo sulla base dei numeri.
Uno dei parametri sicuramente più interessanti è quello della popolarità, che per i diversi influencer può variare anche di molto tra social e social (basti pensare ai preferiti della Gen Z, che spesso hanno un seguito straordinario su TikTok e assolutamente meno interessante su Instagram). Ma anche il concetto di influenza traccia una differenza interessante per le strategie di marketing di un brand. I macro influencer dialogano con un pubblico più ampio rispetto i micro, che a loro volta però nella connessione più stretta e autentica che sviluppano con i loro follower e nell’intensità dell’engagement che riescono a generare.
I macro-influencer possono garantire quindi una visibilità maggiore a livello di massa, mentre i micro-influencer sono in grado di generare un impatto più mirato e influenzare decisioni d’acquisto in settori specifici, sfruttando la fiducia e l’autenticità instaurate con il loro pubblico.
Nella scelta dei content creator più adatti per la definizione di una strategia di influencer marketing non ci si può basare semplicemente sul seguito dunque, ma anche e soprattutto su tutti quei parametri approfonditi e particolari che permettono al brand di trovare il perfetto equilibrio tra portata e coinvolgimento. Un’analisi che richiede competenza, esperienza, e una visione lucida del panorama digitale in continuo mutamento.
Se dobbiamo dare dei numeri, i nano influencer generalmente hanno tra i 1.000 e i 10.000 follower, nicchie di persone appassionatissime al tema sul quale il creator basa tutta la sua comunicazione. Si tratta di influencer ultra specializzati, che stimolano quotidianamente i propri follower con opinioni autentiche e pertinenti, instaurando conversazioni dirette che spesso diventano addirittura one-to-one.
Queste loro caratteristiche li rendono particolarmente interessanti per tutti i brand che desiderano raggiungere un pubblico esperto, competente e altamente fidelizzato, che si fida dell’opinione dell’influencer come fosse quella di un amico, di un parente, di una persona cara. Risultano quindi decisamente più veritieri e credibili, e riescono a limitare al minimo quell’effetto adv che per un pubblico attento e informato talvolta può risultare persino respingente.
Piccoli sì, ma con tutto il carisma, la passione e la creatività necessarie per elevare la comunicazione di un brand.
I VIP sono entrati nel mondo dell’influencer marketing portando con loro tutta la notorietà, lo status e l’appeal che li aveva resi già riconoscibili al di fuori dei social network. Un prestigio immediato e un richiamo visivo che dà un senso di autorevolezza e aspirazione ai brand che collaborano con loro per la promozione di prodotti e servizi.
Il pubblico che il VIP può intercettare è ampio, trasversale e soprattutto estremamente affascinato dal lifestyle che il loro idolo oggi condivide sui social, e non più solo in tv, in radio o sui giornali. Un legame del tutto particolare, che influenza le decisioni d’acquisto dei consumatori grazie al prestigio che viene attribuito a questa nuova categoria di influencer.
Non è tutto oro però quel che luccica: talvolta la loro promozione potrebbe risultare distante e meno autentica rispetto agli influencer “minori”, meno genuina, intima, personale. Ovviamente questo dipende molto da VIP a VIP e dalla capacità di ciascuno di stare in luoghi diversi con approcci diversi. Ma non solo: tutto si basa anche sugli obiettivi e sulle strategie definite e studiate su misura per ciascun brand.
La scelta di questi personaggi celebri potrebbe essere integrata alla selezione di altre figure, che puntano all’autenticità e alla connessione personale. Un approccio bilanciato, che unisce l’ampia esposizione mediatica offerta dai VIP con la capacità dei creator “minori” di costruire relazioni genuine, garantendo così un impatto duraturo e significativo e, lasciatemi dire, ad oggi assolutamente indispensabile per ogni brand.