
WEAGROUP
- Agenzia di comunicazione e strategia di marca -
Oggi guardare avanti vuol dire presidiare il presente, governarlo, farsi carico di agire con una strategia precisa, strutturata e al contempo elastica e trasparente. Così nasce il nuovo packaging sostenibile di Vagheggi che andrà a contenere tutte le linee core business del brand, più di 350 prodotti completamente ripensati per continuare un percorso di etica e rispetto ambientale che può solo continuare.
Le tendenze Beauty parlano chiaro: nei prossimi anni i consumatori saranno sempre più attenti, informati, consapevoli delle priorità, chiederanno molto più di un prodotto, chiederanno anche più dell’efficacia, a un prodotto, di fatto vorranno aziende orientate alla “cura del mondo”, facendo proprio quell’assunto che chiede ai brand di farsi carico di ciò su cui impattano, di divenire motore per una crescita che non può essere solo economica, ma deve essere culturale, etica, valoriale, non nel suo modo di esprimersi, di mostrarsi, ma nelle precise scelte di aderire con concretezza a buone pratiche tangibili e misurabili.
E allora misuriamo.
Questo progetto nasce da un brief preciso; Vagheggi, phytocosmetica da sempre, sente forte l’esigenza di un packaging sostenibile e al contempo capace di comunicare intensità, un mood dove emerga un’idea del primordiale, di un’era non ancora toccata da mano d’uomo, dove cromie, font, segni distintivi ne suggellino la capacità di utilizzare linguaggi assolutamente contemporanei.
Gli elementi visual degli astucci sono fondamentalmente due: le cromie, che portano nel profondo del mare, dentro la roccia, sono puro succo di frutti gravidi di sapori, di piante lussureggianti che sfumano in una leggerezza che ricorda la trasparenza degli acquarelli, con nuance che trattengono in sé gli elementi caratterizzanti dei principi attivi della specifica linea; trasparenza e sfumatura anche per alleggerire, per rispondere a quell’esigenza di gioia, di spensieratezza, a quel desiderio di cogliere l’attimo che fanno da contrappunto all’aver capito, senza se e senza ma, che facciamo parte di un insieme, di un disegno dove ognuno è chiamato a partecipare attivamente e positivamente per il bene di tutti. E questa partecipazione i consumatori la chiedono a gran voce, fino a pretenderla, tanto da far divenire un acquisto il “premio” per il brand che meglio si comporta, che più si impegna, che con più attenzione si muove nel mondo.
Sempre sull’astuccio troviamo poi quasi un elemento fossile, a rilievo, a fissare l’archetipo della natura, della venatura della foglia, del ramo nella sua essenza più minimale; in questo non solo il desiderio di trattenere il punzone, elemento caro all’azienda perché già utilizzato e fortemente identificante e identitario, ma anche la voglia di ricreare un’impronta indelebile, il bisogno di affermare, anche attraverso il tatto l’idea di qualcosa che rimane “impresso”; la scelta di continuare a fare Azienda prendendosi cura delle persone, del lavoro, dell’ambiente. Perché siamo nell’era in cui chi produce ha bisogno di creare fiducia e la fiducia non è merce che si acquista, bisogna lavorare con coerenza, bisogna faticare, investire, perché venga concessa e una volta ottenuta va curata, attenzionata, mai data per scontato, pena perderla con molta più velocità di quanto sia stato arduo ottenerla.
Proprio per questo al processo creativo è stato affiancato un approccio molto rigoroso; il nuovo packaging può fregiarsi di primari in vetro leggero, refill per riciclare e diminuire i rifiuti, le carte utilizzate per gli astucci sono certificate, inchiostri basati su materie prime vegetali e rinnovabili senza olio minerale o solventi aromatici e verniciature ad acqua.
Se le persone stanno perdendo la capacità di relazionarsi gli uni con gli altri, a causa di un eccesso di interconnessione digitale, allora non passerà molto perché ci si trovi al bisogno di un ritorno alle origini, crescerà l’esigenza di toccare, sentire, vivere esperienze che abbiano tridimensionalità, corpo: così anche l’elemento sensoriale degli astucci che suggerisce al tatto l’impronta di una scelta racconta che l’Azienda non vuole inviare “un segno” ma si prende un impegno che intende mantenere.
Sulla strada tracciata dalla scelte di materie prime che vengono lavorate nel rispetto delle comunità locali, dalla creazione della Linea Bio+, certificata Vegan OK e Cosmos Organic, fino alla formulazione dei propri solari con sistemi filtranti ecocompatibili in conformità con il trattato Coralli Hawaii, ora questo nuovo passo: la creazione del packaging sostenibile, che lascia una traccia nel presente e diventa un nuovo impegno per il futuro.