Quando pensiamo a una strategia per i social media, ci facciamo guidare dalla ci guida la consapevolezza che la fiducia è il presupposto di ogni rapporto.
In un mondo iper-informato la credibilità è la moneta con cui si paga la promessa di marca. Qualsiasi brand che non sia autoreferenziale deve creare questa fiducia con autorevolezza, leadership, trasparenza. La reputazione è un bene prezioso che non si può comprare né manipolare, ma si coltiva e protegge con i comportamenti e con l’attenzione che evitano malintesi e passi falsi.
Oggi che i consumatori conoscono molto bene i prodotti e spesso pretendono di conoscerli più delle aziende stesse, il dialogo con il pubblico è l’occasione per sviluppare prodotti e servizi sempre più vicini ai desiderata delle persone.
Nel mercato-conversazione i social contribuiscono a definire la brand reputation, sono i luoghi dove le storie nutrono il fascino del tuo brand e al contempo ti permettono di ascoltare la tua community.
La reputazione del brand si costruisce day-by-day a più livelli e con contributi da presidiare e governare – ufficio stampa, pr, digital pr, contest, social media – in un delicato sistema di equilibri che si alimenta di contributi aziendali diretti e contributi di terzi.
Se il brand è una co-creazione con i consumatori, il racconto che lo anima è una co-narrazione: più la tua comunicazione si sviluppa insieme al pubblico, più lo coinvolgi in relazioni di qualità.