Briciole - Weagroup

Il profumo del forno:
Briciole

La prima cosa che riconosci è sempre il profumo. Lo senti già in strada. Ti fa sentire al sicuro, quasi a casa. Quando spingi la maniglia uno sbuffo tiepido di pane ti avvolge. Un abbraccio allettante e insieme già appagante.

La panetteria è inondata di luce come sempre. Strisce di sole proiettano sul pavimento la scritta FORNO, dipinta sulla vetrina. I commessi stanno già servendo alcuni clienti. È strano come fare un po’ di coda, qui, non ti annoi come altrove. C’è solo la leggera preoccupazione che quelli prima di te finiscano il tuo pane preferito. Il negozio è rimasto come allora. L’aria sa di crosta di pane, di sfoglia e olio d’oliva. Un sentore di origano e pomodoro. Senti un languore allo stomaco: ti accorgi che ti si sta svegliando l’appetito. Inspiri profondamente tutti i profumi.

Gli occhi si posano su ogni scaffale. Si riempiono dei quei colori d’oro e ambra, di miele e legno. Qua e là, una spruzzata di verde di spezie, o la macchia di colore di una farcitura.
Ogni tanto, i tuoi occhi incontrano lo sguardo del commesso. Sorride, mentre aspetta di servirti, con un sorriso aperto che trovi rassicurante.

Provi un senso di anticipazione, come se ogni cesta, ogni forma ti comunicasse una promessa, e già una certezza. Mentre il tuo turno si avvicina, l’imbarazzo della scelta aumenta.
Ovunque ti giri c’è qualcosa che vorresti prendere. Ti piace tutto: il pane bianco, fresco e profumato, la crosta scura e misteriosa dell’integrale, le ricche pagnotte ai cereali ricoperte di semi. Prenderesti tutto. I panini con le noci, le pizzette, le trecce con le olive.

C’è un sentimento di famiglia, nel pane. Il pane che è sempre pane. Di casa. Sempre presente. Nelle grandi occasioni, nella vita di tutti i giorni. Andavi tu dal fornaio, durante le vacanze dai nonni. Ricordi ancora il loro rispetto quasi religioso per il pane, per quell’abbondanza, che dopo tanti anni era ancora qualcosa di sacro.
Mentre il commesso piega i bordi di carta marrone e chiude la bocca del sacchetto – ora sì –
ti sale l’impazienza. La fretta di uscire che prima non sentivi ti coglie appena hai tra le mani il tuo piccolo tesoro.

Per la via, il profumo ti segue. L’acquolina in bocca aumenta. Non resisti, e infili una mano nel sacchetto, furtivamente, per staccare un pezzo di pane.

La crosta croccante ti mette subito allegria.
Il pane fresco… è così buono che per un momento non pensi a nient’altro.
Solo dopo, ripensi al sorriso del fornaio. A chi ha fatto quel pane, impastato e infornato con le mani imbiancate. Alla notte e all’alba spese per farlo e a quanto c’è dentro: l’acqua, le farine, gli ingredienti, il lavoro, e così tanta conoscenza…

Mentre cammini, la carta color tabacco crepita allegramente fra le tue braccia.
«Eh sì, come il pane non c’è niente. – pensi – Pare semplice, ma nessuno resiste.»
Inspiri il profumo dal sacchetto, pregustando il piacere di arrivare a casa.

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