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Una sostenibile rivoluzione
Papà, mi racconti ancora di quando hai salvato il mondo?
Eh, me lo ricordo bene: avevo più o meno di vent’anni.
Non potevamo più ignorare la situazione: bisognava cambiare in fretta.
E noi consumatori sapevamo di avere una responsabilità. Il pianeta chiedeva un modo nuovo di produrre e consumare.
Venivamo da più di un secolo di attività insostenibili. C’era il riscaldamento globale, l’ambiente e le risorse erano a rischio. E con esse la nostra salute. Gli adulti cercavano una soluzione, ma dovevamo fare più in fretta.
Sono stati anni confusi e fantastici: noi giovani eravamo attivi, usavamo la tecnologia, eravamo connessi. C’erano manifestazioni e proteste, ci facevamo sentire.
Ma come consumatori potevamo fare anche di più. Influenzare il mercato: è così che si cambiano le cose. L’evoluzione era già iniziata: le risorse e le produzioni sostenibili non erano più un lusso per pochi. Quella era la direzione.
E come avete fatto?
Imparammo ad essere attenti a tutto quel che compravamo e consumavamo. Leggevamo etichette e recensioni, ci consigliavamo solo prodotti sostenibili. Ogni acquisto divenne un gesto di coscienza: i negozi divennero i nuovi campi di battaglia, gli scaffali dei supermercati erano le nostre barricate.
E cosa successe?
Le aziende iniziarono a capire: se volevano restare sul mercato dovevano cambiare. E un po’ alla volta la sostenibilità diventò un dovere: se non andavi bene per il pianeta non andavi bene per noi.
E chi non poteva adeguarsi?
Dipende. Non eravamo dei fanatici. E avevamo uno strumento prezioso: le informazioni. E non solo noi: le aziende capirono che comunicare era una grande occasione. Quel che contava era la trasparenza: fare scelte intelligenti e comunicarle onestamente. Dire “siamo green” non bastava più. Insomma, ormai era il 2021, eravamo tutti più informati.
Ma capivamo, per esempio, che le piccole imprese erano preziose, e non chiedevamo l’impossibile. Non dovevano essere subito perfette, ma impegnate e trasparenti, sì. E tutti noi ripagavamo il loro impegno.
Del resto le aziende avevano molte occasioni di dimostrarsi virtuose. Sostenibilità non è solo imballaggi riciclabili. È in ogni iniziativa, prodotto, filiera. Come trattavano le risorse, l’energia, le persone dentro e fuori l’azienda? Tutto contava.
Certo, non fu questione di un attimo. Fu un lavoro lungo, ma un po’ alla volta le cose cambiarono.
Per fortuna che c’eravamo tutti, non solo io!
Ma avevano capito proprio tutti?
Oddio, non proprio tutti. Tanti. Qualcuno ci mise poco, qualcuno di più. Come in tutti i cambiamenti, qualcuno non capì, o non seppe cambiare in tempo e rimase indietro.
Ma i più attenti, i più sensibili, sono ancora con noi.
Ed è un bene, perché c’è ancora molto da fare.
Anche per te. Adesso la responsabilità è anche tua, e vostra: come volete che sia il futuro?