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Pensare al design come disciplina che si occupa della progettazione di spazi, secondo logiche di estetica e funzionalità, oggi è a dir poco riduttivo. Tutti gli spazi aziendali, dallo stand agli store, raccontano a fondo i valori e i principi di un brand. Sono luoghi ricchi di stimoli, dove ogni elemento diventa parte dello storytelling comunicativo, in continuità con qualunque altro strumento di marketing e comunicazione. Il design ha quindi un enorme potere: può plasmare le percezioni, dirigere la nostra attenzione, accendere l’entusiasmo. Anche e soprattutto quando deve raccontare l’approccio sostenibile ed etico di un’azienda.
Scegliere di sviluppare un progetto di design consapevole ed etico richiede un’approfondita analisi a monte, che non può ridursi all’individuazione di materiali eco-compatibili o di elementi utili perlopiù alla comunicazione. Il mercato contemporaneo è oggi sempre più attento alle questioni ambientali e sociali, e pur non avendo ancora completato lo spostamento verso un consumo sostenibile, riconosce a colpo d’occhio l’etica fatta solo a parole.
Troppo presto quindi, o forse troppo complicato dare vita oggi ad autentici progetti di design sostenibili e consapevoli? Forse, ma c’è qualcosa che possiamo cominciare a fare già da subito: ridurre al minimo gli sprechi, con la consapevolezza che la vera sostenibilità sta nella capacità di creare progetti durevoli e senza tempo, più che nel sostituire qualunque materiale con un suo omologo eco-compatibile.
Un approccio lucido e consapevole al tema, che se ben studiato può rappresentare uno straordinario vantaggio competitivo per il tuo brand.
Il design è, insieme alla moda, una delle discipline che può contribuire maggiormente alla creazione di soluzioni resistenti e solide, la cui efficacia non si esaurisce dopo una sola stagione, promuovendo così una gestione efficiente delle risorse. Progetti creativi “intramontabili”, che con pochi e mirati accorgimenti possono continuare a raccontare il brand nel corso del tempo, in tutte le sue evoluzioni.
Un approccio che deve partire dalla scelta di materiali che anche usati in purezza e senza verniciature riescono a rappresentare in modo genuino e autorevole il brand a prescindere dai suoi cambiamenti. Materie prime che trasmettono in modo plastico e immediato l’approccio responsabile dell’azienda e rendono il cliente davvero partecipe dei valori e dei principi del brand.
Ma come spesso accade, è il progetto in sé a fare la vera differenza. È fondamentale creare spazi dalle linee pulite, chiare e facilmente intellegibili, con un approccio contemporaneo ma al contempo fedele alla visione strategica e distintiva del brand. Un design minimale e semplice, nel senso più alto della parola, depurato da orpelli e artifici inutili, che rischiano solo di distogliere l’attenzione e interrompere il percorso immersivo ed esperienziale.
Sviluppare progetti durevoli, e ridurre gli sprechi, contribuisce inoltre a garantire una maggiore efficienza economica nel lungo termine, portando a un ritorno sull’investimento del progetto stesso. Un risultato win-win, che già da oggi possiamo ottenere, a patto di farne il motore principale delle nostre scelte.
Il design consapevole ed etico rappresenta senza dubbio un’opportunità per le aziende, che possono armonizzare la propria immagine a valori sostenibili, sempre più condivisi dal mercato e imprescindibili per un target giovane, esigente ed estremamente attento. Una scelta di posizionamento forte, che ad oggi può ancora avere un impatto sull’inconscio del pubblico e creare con i clienti un’immediata connessione autentica.
Domani sarà l’ovvio, lo standard minimo per continuare a stare sul mercato e mantenersi realmente competitivi. E lo sarà per scelte istituzionali a monte, che andranno a regolare i consumi e le scelte delle persone.
Perché quindi non cominciare a muovere i primi passi sin dal tuo prossimo progetto?